L’hanno vista oltre cento milioni di persone in tutto il mondo, di cui più di 25 milioni di spettatori solo nel primo giorno di uscita (è il più grande debutto nella storia di Prime Video) per un totale di più di 32 miliardi di minuti di streaming.
Si, sono i numeri della prima stagione di quella che è considerata la serie più costosa mai realizzata (per il progetto globale che ha un arco di cinque stagioni si parla di costi totali superiori al miliardo di dollari): è la serie Tv Il signore degli anelli: Gli anelli del potere ambientata dagli showrunner J.D. Payne & Patrick McKay migliaia di anni prima degli eventi narrati da J.R.R. Tolkien, in Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli.
Il signore degli anelli: Gli anelli del potere, arriva la seconda stagione
A due anni dal debutto, si ritorna nella Terra di Mezzo fra elfi, uomini, stregoni, Pelopiedi, nani e orchi, con la seconda stagione, “che è molto più cupa e intensa” spiegano gli showrunner in remoto da Londra in una presentazione con la stampa. I primi tre, degli otto episodi, sono già disponibili in anteprima dal 29 agosto su Prime Video, seguirà poi un episodio a settimana sino finale di stagione.
Nell’enorme cast, troviamo, fra gli altri, Morfydd Clark (Galadriel), Charlie Vickers (Sauron), Daniel Weyman (lo straniero) Charles Edwards (Celebrimbor) Cynthia Addai-Robinson (Miriel), Robert Aramayo (Elrond), Maxim Baldry (Isildur), Ismael Cruz Córdova (Arondir), Markella Kavenagh (Nori) Megan Richards (Poppi), Rory Kinnear (Tom Bombadil) Trystan Gravelle (Pharazon), Sam Hazeldine (Adar).
Trama
Dopo il tentativo fallito di portare l’elfa guerriera Galadriel dalla sua parte, l’oscuro signore Sauron ricomincia i suoi giochi di manipolazione con il più grande fabbro dell’Eregion, Celebrimbor, per convincerlo a creare altri anelli del potere.
“Sauron non ha eserciti ne’ alleati ma ha la sua astuzia, con cui inizia a mettere i suoi nemici l’uno contro l’altro. La storia prende il tono di un thriller psicologico” spiega J.D Payne.
Gli showrunner pur nel rispetto assoluto del mondo tolkeniano hanno voluto realizzare una serie “davvero per tutti. E non solo per tutti quelli che amano la Terra di Mezzo o il fantasy” aggiunge McKay.
Il racconto, come nei libri, esplora tanti diversi tipi di potere in pace e in guerra, da quello guidato dalla paura o la vendetta alle esplosioni di rabbia e confusione dopo un conflitto: “Sono i temi universali di Tolkien – osserva McKay-. Erano attuali quando negli anni ’50 Tolkien pubblicò il Signore degli anelli, negli anni ’30 quando pubblico Lo Hobbit e sicuramente lo sono anche adesso“.