Nino D’Angelo, ha chiesto ai suoi fan su Facebook di indicargli le 5 canzoni preferite da mettere in scaletta il 29 giugno allo stadio Maradona a Napoli.
L’artista è entusiasta per il grande concerto che lo vedrà come protagonista al culmine di una carriera da sogno ma, all’inizio dela quale, fu bersaglio di snobismi e discriminazioni.
Un direttore di giornale gli disse: «Fenomeni come lei bisognerebbe reprimerli». Poi arrivò Goffredo Fofi: «la sua è la vera voce del sottoproletariato napoletano. Caro D’Angelo, fenomeni come lei possono diventare pericolosi e bisognerebbe reprimerli». In quegli anni il cantante non trova spazi a Napoli dove esibirsi. «Ero un caso di razzismo musicale»
Quando si terrà il concerto:
Napoli – 29 giugno – Stadio Diego Armando Maradona
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Artista d’altri tempi
Al secolo Gaetano D’Angelo, Nino nasce a Napoli il 21 giugno 1957. Nino D’Angelo non era un semplice cantante dell’epoca ma ha rappresentato la vera voce del popolano napoletano. Nino D’Angelo racconta che per aiutarlo a diventare un cantante famoso, il papà vendeva le sue cassette contraffatte! «Da ricco ho continuato a pensare da povero. Pensavo: se un giorno finisce». Nino sposò sua moglie Annamaria quando lei aveva 15 anni.
Nel 1976, grazie all’aiuto della famiglia, Nino riesce ad incidere il suo primo 45 giri, dal titolo “’A storia mia (’O scippo)”, Nel 1980 il suo primo film, “Celebrità“. Nel 1981 Nino D’Angelo scrive uno dei suoi più grandi successi, “Nu Jeans e ‘na Maglietta”, la madre di tutte le canzoni neomelodiche che sarà anche la colonna sonora dell’omonimo film.
La città ama così tanto Nino che gli abitanti di San Pietro a Patierno, dove è nato, hanno fatto una colletta per commissionare al celebre Jorit un murales con il suo volto. «Mi è sembrata una cosa troppo grande. Mi sono chiesto: ma perché l’hanno fatto per me?», dice Nino sul murales.
Nino è oggi considerato uno degli artisti più vicini ai fan e all’identità popolare italiana.