Chester Bennington ha lasciato un’impronta indelebile grazie alla sua voce e al suo talento canoro, che hanno contribuito a rendere i Linkin Park una delle band più influenti degli anni 2000. La sua franchezza nei testi delle canzoni ha permesso ai fan di vedere la sua lotta interiore, offrendo un senso di conforto anche nelle situazioni più oscure.
Il 20 luglio del 2017, il mondo della musica è stato colpito da un evento tragico: l’annuncio del suicidio di Chester Bennington, il talentuoso cantante dei Linkin Park, si spegne nella sua residenza a Los Angeles, in California, nella sua tenuta di Palos Verdes. Da allora, sono emersi numerosi dettagli sulla sua prematura e dolorosa morte.
I Linkin Park hanno presentato il brano inedito “Friendly Fire“. Registrato durante le sessioni del 2017 per il loro settimo album One More Light, che presenta una potente performance vocale di Chester Bennington.
Come avvenne il decesso di Chester Bennington?
Bennington, tragicamente, pose fine alla sua vita impiccandosi con una cintura di pelle nera Hugo Boss. La scomparsa di Bennington si consumò il 20 luglio 2017, scoperto dal personale domestico. Quel giorno avrebbe dovuto partecipare a un servizio fotografico con gli altri membri dei Linkin Park, in vista di un imminente tour nordamericano di 29 giorni. Il carismatico cantante aveva 41 anni, compiuti appena il 20 marzo.
Bennington fu trovato da un impiegato nella camera da letto superiore, senza la presenza di altri nella casa. Anche se inizialmente si trovava in vacanza in Arizona con la moglie e la famiglia, il giorno precedente il tragico evento era rientrato da solo. Nella sua tasca fu scoperta la carta d’imbarco del volo del giorno precedente e una sorta di biografia manoscritta. Tuttavia, non furono rinvenuti oggetti che potessero essere considerati una nota di addio. Sulla sua toletta si trovavano una bottiglia vuota di Stella Artois, un bicchiere con del Corona e un flacone di Ambien, insieme al suo iPhone, sul quale si notava un’unghia, attribuita al suo nervosismo. L’esame tossicologico rivelò tracce di alcol e un lieve risultato positivo per MDMA, nota come ecstasy. Tuttavia, un secondo test non confermò la presenza di MDMA, quindi fu determinato che al momento del decesso non era sotto l’effetto di droghe o alcol.
Che tipo di infanzia ha vissuto Chester Bennington?
Bennington lottò per tutta la vita con problemi di salute mentale, principalmente a causa di un’infanzia segnata da abusi sessuali da parte di un amico più grande. Il trauma continuò fino all’età di circa 13 anni. Pur essendo tormentato da questi ricordi, Bennington non ne parlò con nessuno fino a molti anni dopo. Sua moglie rivelò che Bennington aveva una storia di ideazione suicidaria e aveva tentato il suicidio nel 2006 dopo aver bevuto molto. Durante il periodo con i Linkin Park, affrontò varie problematiche fisiche, inclusi interventi chirurgici per un’ernia iatale, fratture, e un intervento d’urgenza alla spalla durante un tour.
La sua scelta di togliersi la vita il 20 luglio coincise con il 53esimo compleanno di Chris Cornell, amico e collega musicista che si era suicidato due mesi prima. Questo fatto suscitò molte riflessioni tra i fan. Un commiato per Bennington si è svolto il 29 luglio 2017 a Palos Verdes, presso il South Coast Botanic Garden. Tra i partecipanti c’erano la sua famiglia, i suoi amici più stretti e tutti i musicisti che avevano condiviso il palco con lui e i Linkin Park. Inoltre, è stato allestito un palco per consentire alle band di eseguire tributi musicali in suo onore.
Bennington ha avuto sei figli in totale: tre con Talinda, uno con la sua prima moglie e uno con la sua compagna dell’adolescenza ed ha adottato il figlio della sua compagna. Suo figlio Draven ha recentemente pubblicato un lavoro con lo pseudonimo RVRND.
È stato inoltre stabilito che la prima moglie di Bennington riceverà il 50% delle royalties dei Linkin Park, a cui Talinda ha acconsentito e firmato. La morte di Bennington ha innescato un dibattito più ampio sulla consapevolezza del suicidio e sulla salute mentale, specialmente all’interno della comunità musicale.
Dopo la morte di Bennington, sua moglie Talinda è stata molto attiva nella sensibilizzazione sui temi del suicidio e della salute mentale. Ha co-fondato 320 Change Direction ed è consulente esecutivo per Campaign To Change Direction. Talinda ha anche annunciato il suo fidanzamento, sottolineando che anche dopo la perdita di un’anima gemella, c’è spazio per la felicità nella vita dei sopravvissuti al suicidio di una persona cara.
Cospirazione sulla morte di Bennington
L’affermazione: Avicii, Chester Bennington, Anthony Bourdain e Chris Cornell sono tutti morti suicidi mentre lavoravano al film ‘Silent Children’
Sono state smentite le voci complottiste secondo le quali Avicii, Anthony Bourdain e Chris Cornel si siano tutti suicidati mentre lavoravano a un documentario intitolato The Silent Children su pedofilia e traffico di minori, documentario che sarebbe stato annullato dopo la morte di Cornel. Il DJ-produttore Avicii, Bennington, Cornell e lo chef Bourdain “non hanno avuto alcun ruolo nella produzione di “Silent Children“, come afferma Arthur Gorson, il portavoce del film.
“Silent Children” avrebbe dovuto essere un documentario sul traffico di bambini, ma il progetto è stato abbandonato nel 2017, prima della morte di Avicii e Bourdain e la società a capo della produzione del film, la JellyBeane Productions LLC, è stata sciolta il 9 gennaio 2017 sempre prima della morte di Cornell, un’altra prova del fatto che l’a teoria complottista in questione è sbagliata.
Anonymous afferma che la morte di Bennington potrebbe essere collegata a reti di traffico di bambini collegate a Jeffrey Epstein. Altre celebrità per Anonymous che sarebbero state coinvolte nella “rete Epstein” di traffico di bambini includono Donald Trump, Ivanka e Ivana Trump, Naomi Campbell, Tony Blair, Michael Bloomberg, Kevin Spacey e Mick Jagger. Avicii, Chris Cornell e Chester Bennington non sono gli unici artisti. Kurt Cobain è un altro che viene citato. Anche lui si è ucciso quando aveva 27 anni e mesi prima di morire aveva parlato di un giro di pedofilia a Seattle.
Nel caso di Avicii, sottolineano che lui stesso ha fornito indizi nel video musicale della canzone “For a better day”, che tratta della schiavitù sessuale minorile. In precedenza, Anonymous, tra le altre fughe di notizie, aveva annunciato che la principessa Diana era stata uccisa dalla famiglia reale britannica nell’agosto 1997 e che la sua morte non era stata un incidente.
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