Come funziona AI Udio: il nuovo generatore di musica online

Udio è il nuovo strumento di Intelligenza Artificiale per generare musica on demand: scopriamo come funziona

0
77
Udio

Nelle ultime ore, è stato reso noto il debutto di Udio, un innovativo strumento di sintesi musicale alimentato dall’Intelligenza Artificiale. Il servizio, sviluppato da un team di ex dipendenti di DeepMind, consente la generazione di contenuti audio di alta qualità a partire da input testuali. Udio offre una vasta gamma di stili musicali e, durante la fase beta di test, è accessibile gratuitamente per gli utenti interessati a sperimentarne le funzionalità.

Tuttavia, è proprio questa fase iniziale a essere cruciale per determinare se lo strumento sarà realmente efficace o se verrà presto dimenticato. Finora, infatti, sono emerse alcune lacune nella capacità di generare brani musicali, che necessiteranno di essere affrontate e risolte per garantire il successo di Udio. Secondo i resoconti di coloro che hanno avuto modo di testare il generatore, tra cui alcuni redattori del sito arstechnica.com, sembra che la piattaforma sia ancora agli inizi, distante dalle performance dei suoi concorrenti più consolidati, come ad esempio Suno.


Come funziona Udio?

L’accesso a Udio è semplice: basta registrare un account, accedere alla piattaforma e utilizzare il campo designato per inserire prompt testuali. Una volta dentro, gli utenti possono descrivere il testo della canzone, il genere musicale e altre specifiche del brano. A questo punto, l’Intelligenza Artificiale entra in azione, affrontando la generazione attraverso due fasi distinte.

Nella prima fase, Udio utilizza un LLM (Large Language Model), simile a ChatGPT, per generare i testi delle canzoni. Nel secondo passaggio, l’AI sintetizza la musica tramite meccanismi e algoritmi non divulgati da Udio, probabilmente simili a quelli utilizzati da Stable Audio.

Una volta completata l’elaborazione, Udio propone due frammenti musicali distinti. L’utente può quindi selezionare quello che preferisce. Successivamente, è possibile scaricare il brano come file audio o condividerlo su altre piattaforme. Per quanto riguarda i termini di servizio, l’azienda ha chiarito di non rivendicare alcun diritto sulla generazione dei contenuti musicali. Di conseguenza, tali contenuti possono essere utilizzati anche a fini commerciali.

AI e musica: un connubio che s’ha da fare?

È interessante notare come Udio sfrutti l’IA per la sintesi musicale, ma è anche importante riconoscere che le sue capacità siano ancora in fase embrionale. È comune che nuove tecnologie richiedano tempo per essere perfezionate, quindi è possibile che il generatore di musica in questione migliori con il tempo. È inoltre importante segnalare i difetti e fare un confronto costruttivo con altri suoi simili più “blasonati” come Suno. Questo al fine di aiutare gli utenti a comprendere meglio le forze e le debolezze di questa nuova creatura e identificare eventuali aree in cui può migliorare. La semplicità con cui gli utenti possono accedere e interagire con l’AI per generare musica è un punto positivo.

Tuttavia, potrebbe essere importante per Udio migliorare l’esperienza utente, ad esempio fornendo suggerimenti più utili durante la creazione dei brani. Da notare poi la politica del generatore riguardo ai diritti d’uso dei brani creati. La decisione di consentire l’utilizzo commerciale dei contenuti può essere attraente per molti, specialmente per artisti emergenti o creatori di contenuti online. Quindi, tirando le somme, mentre questa strumento rappresenta un passo avanti nell’utilizzo dell’AI per la sintesi musicale, è importante valutarne obiettivamente le prestazioni attuali e considerare le possibili aree di miglioramento per garantire un’esperienza soddisfacente a tutti gli interessati.

La morte dell’arte?

L’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nella produzione musicale ha sollevato domande interessanti riguardo al futuro dell’arte e alla sua possibile “morte”. In conclusione al nostro articolo, ci teniamo a dire che mentre l’IA continua a influenzare la produzione musicale, è ancora oggetto di dibattito se porterà alla “morte” dell’arte o se apporterà nuove opportunità e sfide per gli artisti umani. La chiave potrebbe essere trovare un equilibrio tra l’uso dell’Intelligenza Artificiale come strumento creativo e il mantenimento della visione e dell’individualità umane nell’arte. Non c’è computer più potente e straordinario dell’uomo del resto!