Il peso culturale, l’essere delle icone, rende inevitabili certi eventi, come il fatto che Sean Lennon e James McCartney scrivano canzoni insieme.
I protagonisti di questo articolo sono tuttavia i Pet Shop Boys, il leggendario duo pop britannico (con un successo internazionale) che ritorna per perfezionare e aggiornare il suono della sua golden age rsalente alla fine degli anni ’80. Nonetheless, l’ultima fatica dei due artisti ha concluso una trilogia musicale iniziata con Hotspot nel 2020 e prodotta da Stuart Price. Il nuovo produttore James Ford prende la semplicità del debutto del 1986 di Please e la lussureggiante orchestrazione di Behavior degli anni ’90 e li applica entrambi a questa raccolta gradita ai fan.
Cosa dire su Nonetheless?
“Nonetheless”, l’ultimo album dei Pet Shop Boys, è stato prodotto dal sempre adattabile James Ford, un mago dello studio che ha un’abilità infallibile – sulla base del suo lavoro con Depeche Mode e Arctic Monkeys – nel far emergere l’essenza della personalità di una band e nell’isolare la qualità che risuona più emotivamente con i fan. Nel caso di “Nonetheless”, Ford ha enfatizzato tutte le cose che hanno sempre reso i Pet Shop Boys così brillanti: il loro amore per i brani hi-NRG allegri e ottimisti; la loro capacità di mettere fuori combattimento emozionanti canti delle torce; arrangiamenti pieni di lussuria orchestrale tanto quanto di elettronica frizzante; e una mondanità seria che è a dir poco devastante.
Chi sono i Pet Shop Boys?
I Pet Shop Boys sono un’iconica band britannica di musica elettronica formata da Neil Tennant e Chris Lowe. La loro carriera abbraccia oltre tre decenni di successi, sperimentazioni musicali e un impatto culturale significativo. I Pet Shop Boys si formarono a Londra nel 1981. Neil Tennant, giornalista musicale, incontrò Chris Lowe, studente di architettura e aspirante musicista, in una boutique. Il loro amore comune per la musica elettronica li spinse a formare la band. Il nome “Pet Shop Boys” fu ispirato da alcuni amici di Tennant che lavoravano in un negozio di animali domestici. Pensarono che fosse un nome ironico e rappresentasse l’aspetto commerciale e pop della loro musica.
Album principali e impatto culturale
“Please” (1986): Il loro album di debutto includeva singoli di successo come “West End Girls” e “Opportunities (Let’s Make Lots of Money)”, che li catapultarono alla fama internazionale.
“Actually” (1987): Questo album conteneva hit come “It’s a Sin” e “What Have I Done to Deserve This?”, che videro la collaborazione con Dusty Springfield.
“Behaviour” (1990): Un album più maturo che esplorava temi di amore e solitudine, con canzoni come “Being Boring” e “So Hard”.
“Very” (1993): Un ritorno al suono più ottimista e dance, con brani come “Go West” e “Can You Forgive Her?”.
“Introspective” (1988): Un EP contenente remix estesi di alcune delle loro canzoni più popolari.
La loro musica e il loro stile hanno fatto sì che fossero considerati icone gay, affrontando temi come l’omosessualità e l’identità con franchezza e sensibilità. I Pet Shop Boys sono noti per il loro senso della moda audace e distintivo, che ha influenzato la cultura pop degli anni ’80 e ’90. Le loro canzoni spesso affrontano temi sociali e politici, criticando la società contemporanea con ironia e sagacia.
Hanno continuato a produrre album di successo, con opere come “Electric” (2013) e “Super” (2016), che dimostrano la loro continua rilevanza e creatività. Ora è il turno di “Nonetheless”.
I Pet Shop Boys hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica pop e elettronica, con la loro combinazione unica di melodie orecchiabili, testi intelligenti e sperimentazioni sonore. La loro influenza si estende ben oltre la musica stessa, contribuendo a plasmare la cultura popolare e l’immaginario collettivo degli ultimi decenni. Hanno inoltre intrapreso numerosi tour mondiali che hanno attirato un vasto pubblico internazionale, dimostrando la loro longevità e popolarità.