Audio: Quando e come usare l’alimentazione phantom

L’alimentazione phantom viene utilizzata con i microfoni a condensatore. Il mixer trasporta la tensione sugli stessi cavi dell’audio, in questo modo il microfono riceve l’alimentazione in dal mixer

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Audio: Quando e come usare l'alimentazione phantom

L’alimentazione phantom viene utilizzata con i microfoni a condensatore. Il mixer trasporta la tensione sugli stessi cavi dell’audio, in questo modo il microfono riceve l’alimentazione in dal mixer.

Il termine phantom deriva dal fatto che questo tipo di alimentazione non è visibile, in quanto viene fornita attraverso il cavo che collega il dispositivo all’alimentatore. I microfoni senza alimentazione phantom possono comunque essere utilizzati con dispositivi che forniscono questo tipo di alimentazione, purché la funzione di alimentazione a 48V sia disabilitata. D’altra parte, i microfoni a condensatore che richiedono l’alimentazione phantom possono essere utilizzati solo con dispositivi che la forniscono.

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L’alimentazione phantom viene utilizzata per alimentare il preamplificatore elettronico (convertitore di impedenza) per microfoni a condensatore professionali. La Phantom è da 11 a 52 volt di alimentazione di corrente continua che viaggia sugli stessi cavi del segnale audio bilanciato.


L’alimentazione phantom è fornita da una sorgente di tensione CC, in genere 48 volt, attraverso un conduttore nel cavo del microfono per alimentare il JFET (transistor) di microfoni a condensatore. La tensione può trovarsi su un conduttore separato dall’audio o sullo stesso conduttore dell’audio. La tensione viene solitamente fornita da un mixer o da un’interfaccia audio e può essere attivata e disattivata secondo necessità. Quando il microfono non è in uso, è meglio disattivarla per evitare potenziali danni al microfono.

In alcuni microfoni a condensatore, l’alimentazione phantom deve essere fornita sullo stesso conduttore del segnale audio

Gli elementi del condensatore con un JFET integrato utilizzano questa configurazione e impiegano un cavo schermato a conduttore singolo. In genere, i microfoni dinamici non necessitano di questa alimentazione poiché non contengono elettronica attiva. Se utilizzi un microfono dinamico non devi collegarlo agli ingressi che la utilizzano poiché se ciò accade, la risposta in frequenza del può cambiare e il segnale può diventare distorto.

Il primo esempio commerciale di microfono con alimentazione phantom è il modello CMT 20 della Schoeps, del 1964, progettato secondo le specifiche di Radio France con un’alimentazione di 9-12 volt.

I microfoni dinamici e a nastro vengono danneggiati se usati con la phantom?

Molti affermanop che l’alimentazione phantom danneggi microfoni dinamici e a nastro ma in realtà non si corrono rischi collegando un microfono alla presa XLR su cui è attivata, purché esso sia dotato di linea bilanciata, cioè abbia i poli positivo e negativo separati dalla massa. Questa regola vale per microfoni con bilanciamento passivo mediante trasformatore o condensatori in serie e per i microfoni a nastro con bilanciamento attivo mediante circuito di amplificazione. Il microfono non a condensatore viene danneggiato solo se la linea è sbilanciata, cortocircuitando a massa uno dei due cavi di segnale, corrispondenti al polo positivo della phantom

Se si utilizza un microfono a nastro è buona norma cercare di evitare l’uso di questo tipo di alimentazione, ma se per errore dovesse capitare la probabilità di danneggiare il microfono sarebbe praticamente inesistente.

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