Drake rimuove "Blue Green Red" dai servizi di streaming

Il singolo di Drake, “Blue Green Red”, parte del primo drop di 100 Gigs, è stato recentemente rimosso in modo discreto dalle principali piattaforme di streaming.

Blue Green Red faceva parte di una serie di brani non pubblicati rilasciati da Drake, è stata sostituita con il brano “Circadian Rhythm”. La ragione dietro la rimozione sembra essere legata ad accuse di violazione del copyright, che coinvolgono When di Tiger, una traccia dancehall del 1991.

Il produttore Cleveland “Clevie” Brown, noto per far parte dell’iconico duo Steely & Clevie, è alla guida della denuncia. Egli sostiene che “Blue Green Red” di Drake abbia illegalmente interpolato elementi melodici e testuali di When, senza le dovute autorizzazioni.

La controversia è iniziata quando “Blue Green Red” è stata pubblicata ufficialmente il 10 agosto 2024. Pochi giorni dopo la pubblicazione, Clevie ha affermato che la traccia di Drake utilizzava parti di When senza autorizzazione.

Il problema principale, secondo Clevie, è che l’etichetta di Drake ha proceduto con la pubblicazione del singolo senza ottenere l’approvazione necessaria. In particolare, egli ha sottolineato che, nonostante le comunicazioni con gli editori, la traccia non è stata mai inviata per un controllo prima della sua pubblicazione ufficiale. Questo ha creato una situazione di violazione, in quanto la melodia di *When* è stata utilizzata in un passaggio chiave della canzone di Drake, ripetuta due volte nel brano.

La sezione della canzone di Drake che è oggetto della controversia è il post-ritornello, dove il rapper dice: “What the clock inna London? Yeah, Big Ben”. Questo verso riprende in modo molto simile il testo originale di Tiger, che recitava: “Weh di clock inna London name? (Big Ben)”. Questa somiglianza è stata considerata una chiara violazione da parte di Clevie, che ha dichiarato che l’utilizzo di quel passaggio, anche se breve, rappresenta un’infrazione del diritto d’autore.

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Un altro punto rilevante della vicenda è che non è la prima volta che Drake si trova coinvolto in accuse di violazione del copyright mosse da Steely & Clevie Productions. Il duo di produttori aveva già intentato cause legali contro Drake e altre etichette discografiche, tra cui UMG, per violazioni legate al loro riddim del 1989, Fish Market.

Clevie ha spiegato anche che richieste di autorizzazione all’ultimo minuto non sono rare nell’industria musicale. Spesso, gli artisti e le etichette aspettano fino alla fine per cercare di ottenere i diritti necessari per pubblicare un brano, ma questo può portare a complicazioni, come nel caso di *Blue Green Red*. Il produttore ha sottolineato l’importanza di conoscere l’esatto utilizzo di un’opera prima di concedere l’autorizzazione, soprattutto per valutare una giusta quota di copyright.

Il caso evidenzia la fragilità dei rapporti tra artisti e produttori nell’era dello streaming e della pubblicazione digitale. La capacità di rilasciare contenuti rapidamente e di raggiungere un vasto pubblico con facilità comporta anche un aumento del rischio di problemi legali legati alla proprietà intellettuale. Nel caso di Drake, la sua popolarità e il suo successo rendono queste accuse ancora più rilevanti, poiché qualsiasi questione di copyright può avere un impatto significativo non solo sulle sue finanze, ma anche sulla sua immagine pubblica.

Il ritiro di Blue Green Red segna un altro capitolo in un dibattito in corso sull’uso del materiale musicale di altri artisti, la legittimità delle interpolazioni e il rispetto delle leggi sul copyright nell’industria musicale moderna.