Anche tra le migliaia di cover di Lou Reed emerse nell’ultimo mezzo secolo – da David Bowie a Patti Smith, dai REM a Beck, è difficile immaginare un tributo musicale più appropriato della cover di “Waiting for the Man” eseguita da Keith Richards. La canzone del 1967 che annunciò non solo l’arrivo dei Velvet Underground, ma un regno completamente nuovo di scrittura ultra-reale e romanzesca nella musica rock.
La cover di Keith Richards
La versione di Richards del classico di Reed è arrivata pochi gionri fa, con l’anteprima di “The Power of the Heart”, un album tributo che comprende anche Angel Olsen, Lucinda Williams, Joan Jett and the Blackhearts, Rufus Wainwright, Rickie Lee Jones, Rosanne Cash e altri; la tracklist completa dell’album, che è stata svelata piuttosto silenziosamente come parte del più ampio annuncio del Record Store Day, appare di seguito.
Arriverà il 19 aprile — con un’edizione speciale del Record Store Day in arrivo il giorno successivo — sulla fantastica indie di Seattle Light in the Attic Records (che è stata scelta dall’eredità del defunto artista per gestire le sue ristampe e ha ottenuto una nomination ai Grammy per “Words & Music” : Maggio, 1965” album). Il libretto contiene note di copertina del produttore della compilation, ed ex pubblicista di Lou Reed, Bill Bentley, con foto di Mick Rock e Timothy Greenfield-Sanders.
Diversi artisti partecipanti, incluso Richards, hanno rilasciato dichiarazioni nell’annuncio:
“Per me, Lou si distingueva. Il vero affare! Qualcosa di importante per la musica americana e per TUTTA LA MUSICA! Mi mancano lui e il suo cane. – Keith Richards
“Lou mi sembrava impavido, come se preferisse morire piuttosto che compiacere la gente. Ho preso ispirazione da quello”. – Rosanne Cash
“Lou Reed è la mia prima influenza, la mia introduzione al punk rock. Questa canzone è stata una grande opportunità per lavorare in modo creativo con Maxim”. – Angelo Olsen
“Lou Reed se n’è andato ormai da molti anni. È una delle poche persone che mi manca tanto adesso quanto quando se n’è andato. Ci sono così tanti casi in cui mi chiedo cosa direbbe o cosa penserebbe. La sua aura generale conferiva sempre qualcosa di veramente unico alla stanza. Grazie a Dio ha lasciato la sua grande musica e le sue registrazioni. La sua personalità ci manca moltissimo. Ti amo, Lou. – Rufus Wainwright
The Power of the Heart: A Tribute to Lou Reed – Track List
1. Keith Richards – “I’m Waiting for the Man”
2. Maxim Ludwig & Angel Olsen – “I Can’t Stand It”
3. Rufus Wainwright – “Perfect Day”
4. Joan Jett and the Blackhearts – “I’m So Free”
5. Bobby Rush – “Sally Can’t Dance”
6. Rickie Lee Jones – “Walk on the Wild Side”
7. The Afghan Whigs – “I Love You, Suzanne”
8. Mary Gauthier – “Coney Island Baby”
9. Lucinda Williams – “Legendary Hearts”
10. Automatic – “New Sensations”
11. Rosanne Cash – “Magician”
12. Brogan Bentley – “The Power of the Heart”
Lou Reed
Lewis Allan Reed (2 marzo 1942-27 ottobre 2013) è stato un musicista e cantautore americano. Era il chitarrista, cantante e autore principale della rock band The Velvet Underground e ha avuto una carriera da solista durata cinquant’anni. Sebbene non abbiano avuto successo commerciale durante la loro esistenza, i Velvet Underground divennero considerati una delle band più influenti nella storia della musica rock underground e alternativa. La caratteristica voce impassibile di Reed, i testi poetici e trasgressivi e il modo sperimentale di suonare la chitarra sono stati marchi di fabbrica della sua lunga carriera.
Dopo aver lasciato la band, Reed intraprese una carriera da solista di grande successo commerciale, pubblicando venti album in studio da solista. Il suo secondo, Transformer (1972), è stato prodotto da David Bowie e arrangiato da Mick Ronson, e gli ha portato il riconoscimento mainstream. L’album è considerato un punto di riferimento influente del genere glam rock, ancorato al singolo di maggior successo di Reed, “Walk on the Wild Side“. Dopo Transformer, Berlin meno commerciale ma acclamato dalla critica raggiunse il numero 7 nella classifica degli album del Regno Unito. Rock ‘n’ Roll Animal (un album dal vivo pubblicato nel 1974) vendette molto e Sally Can’t Dance (1974) raggiunse il numero 10 nella Billboard 200; per un lungo periodo, poi, il lavoro di Reed non si tradusse in vendite, portandolo sempre più nella dipendenza dalla droga e nell’alcolismo. Reed si ripulì all’inizio degli anni ’80 e gradualmente tornò alla ribalta con The Blue Mask (1982) e New Sensations (1984), raggiungendo l’apice della carriera critica e commerciale con il suo album del 1989 New York.
Reed ha partecipato alla riformazione dei Velvet Underground negli anni ’90 e ha realizzato molti altri album, incluso un album in collaborazione con John Cale intitolato Songs for Drella, che era un tributo al loro ex mentore Andy Warhol. Magic and Loss (1992) sarebbe diventato l’album di Reed con le classifiche più alte nella classifica degli album del Regno Unito, raggiungendo il numero 6.
Ha contribuito con la musica a due interpretazioni teatrali di scrittori del XIX secolo, una delle quali si è sviluppata in un album intitolato The Raven. Ha sposato la sua terza moglie Laurie Anderson nel 2008 e ha registrato l’album in collaborazione Lulu con i Metallica. Morì nel 2013 per una malattia al fegato. Reed è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame due volte: come membro dei Velvet Underground nel 1996 e come solista nel 2015.