Tennessee: è guerra all’AI per la difesa degli artisti

Se da una parte l'AI può essere d'aiuto a diverse professioni, essa sta allo stesso tempo inficiando altre categorie lavorative, tra cui gli artisti

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Il governatore del Tennessee Bill Lee giovedì ha firmato una legislazione volta a proteggere cantautori, artisti e altri professionisti dell’industria musicale dai potenziali pericoli dell’intelligenza artificiale. La mossa in questione ha fatto del Tennessee, a lungo noto come il luogo di nascita della musica country e trampolino di lancio per le leggende della musica, il primo stato USA ad attuare tali misure. I sostenitori hanno affermato che l’obiettivo è garantire che gli strumenti di intelligenza artificiale non possano replicare la voce di un artista senza il loro consenso. Il disegno di legge entrerà in vigore il 1° luglio.

AI: Lee firma il disegno di legge per la tutela degli artisti

Poco dopo aver firmato il disegno di legge, Lee ha dichiarato ai giornalisti: “Diamo lavoro a più persone nel Tennessee nell’industria musicale che in qualsiasi altro stato. Gli artisti hanno la proprietà intellettuale. Hanno dei doni. Hanno un’unicità che è loro e soltanto loro, non certo l’intelligenza artificiale”. Secondo lo statuto appena firmato – soprannominato Ensuring Likeness, Voice, and Image Security Act o “ELVIS Act” – la somiglianza vocale verrà ora aggiunta a quell’elenco.

La legge ha creato anche una nuova azione civile in cui le persone possono essere ritenute responsabili se pubblicano o interpretano la voce di un individuo senza permesso o in caso di utilizzo di una tecnologia per produrre il nome, le fotografie, la voce o le sembianze di un artista senza la dovuta autorizzazione.


Numerosi i casi di deepfake

Sono sempre più frequenti i casi di deepfake e di pubblicità ingannevole che impiegano figure famose, le quali diventano involontarie vittime di sofisticati software capaci di ricreare le loro sembianze con estrema precisione. Celebrità come Tom Hanks si trovano spesso ad essere coinvolte in situazioni spiacevoli, come nel caso in cui è stato denunciato uno spot in cui un avatar a sua immagine sponsorizzava una polizza.

In Italia, situazioni simili hanno coinvolto anche personalità come la conduttrice Mara Venier, che si è trovata ad affrontare la controversia di un clone digitale che promuoveva un investimento in compagnia di Elon Musk. Questi episodi evidenziano la crescente sfida nel proteggere l’integrità e l’immagine delle celebrità di fronte alle manipolazioni digitali e alle frodi pubblicitarie.

I problemi dell’intelligenza artificiale sull’arte

Quali sono i rischi e i pericoli da parte dell’AI che possono inficiare sul mondo dell’arte? Beh, molti più di quanti possiamo immaginare. Ne elenchiamo alcuni qui di seguito:

  • Creazione di opere non originali: un rischio principale è che l’IA possa essere utilizzata per generare opere d’arte e musicali che mancano di originalità, imitando lo stile di artisti o compositori famosi. Questo solleva questioni riguardo alla creatività autentica e alla diversità nel mondo dell’arte e della musica.

 

  • Violazione dei diritti d’autore: l’AI potrebbe essere utilizzata per creare opere che violano i diritti d’autore, utilizzando materiale protetto senza autorizzazione. Questo può portare a dispute legali e controversie riguardo alla proprietà intellettuale.

 

  • Sostituzione degli artisti: l’avvento di strumenti di generazione creativa basati sull’IA potrebbe portare alla sostituzione degli artisti umani, specialmente nei settori in cui la riproducibilità e la produzione automatizzata sono possibili. Ciò solleva preoccupazioni riguardo alla perdita di lavoro e alla deumanizzazione del processo creativo.

 

  • Perdita di autenticità e valore: se l’AI dovesse divenire ampiamente utilizzata nella produzione artistica e musicale, potrebbe portare a una perdita di autenticità e valore nelle opere d’arte. Gli acquirenti potrebbero essere meno inclini a pagare prezzi elevati per opere generiche o create da algoritmi.

 

  • Manipolazione delle emozioni: l’AI potrebbe essere utilizzata per manipolare le emozioni del pubblico attraverso opere d’arte e musica generate artificialmente. Ciò solleva interrogativi etici riguardo alla manipolazione dell’esperienza umana e alla responsabilità degli artisti nell’influenzare le emozioni del pubblico.

 

  • Diffusione di contenuti dannosi o offensivi: l’AI potrebbe essere sfruttata per generare contenuti artistici e musicali dannosi o offensivi, come opere che promuovono odio, discriminazione o violenza. Questo solleva preoccupazioni riguardo alla responsabilità e alla regolamentazione dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale.

 

  • Rischio di dipendenza tecnologica: gli artisti e i musicisti potrebbero diventare dipendenti dall’IA per la creazione delle loro opere, perdendo la capacità di sviluppare le proprie competenze creative e artistiche. Ciò potrebbe portare a una standardizzazione delle opere d’arte e musicali e a una perdita di diversità nel panorama artistico.

 

  • Sfruttamento delle vulnerabilità dell’AI: L’intelligenza artificiale stessa potrebbe essere soggetta a sfruttamento e manipolazione da parte di individui malintenzionati, che potrebbero utilizzarla per scopi dannosi come la diffusione di disinformazione o la creazione di contenuti dannosi.

 

Questi rischi sottolineano l’importanza di una regolamentazione efficace e di un dibattito etico continuo sull’uso dell’intelligenza artificiale nel mondo dell’arte e della musica.