Quando lo si ascolta parlare, non si può fare a meno di pensare che il saggio maestro Jedi Qui-Gon Jinn, interpretato da Liam Neeson in Star Wars Episodio I, sia tornato in vita tramite Liam.
Date le tragedie che ha dovuto affrontare e le lezioni che ha imparato, questo non dovrebbe sorprendere. Cresciuto nell’Irlanda del Nord devastata dai conflitti degli anni ’60 e ’70, Neeson è stato testimone della brutalità e della perdita che il settarismo, l’odio cieco e la vendetta possono infliggere – lo ha colpito vicino a casa quando ha perso dei conoscenti a causa del terrorismo e dei Troubles. Da allora, la vita di Neeson è stata segnata da un piccolo numero di intense tragedie personali, conferendogli un’eminenza grigia che continua a ispirare ancora oggi.
In un’intervista Liam Neeson ha raccontato che una donna che conosceva è stata violentata da un aggressore nero mentre cresceva nell’Irlanda del Nord. Mentre la vittima riusciva a sopportare l’incidente traumatico, Neeson decise che voleva vendicarsi – se non del suo aggressore, almeno di coloro che gli somigliavano.
Liam Neeson trascorse due settimane vagando per le strade di notte, sperando che un uomo di colore tentasse di litigare con lui in modo da poterlo picchiare o addirittura uccidere per vendetta. Neeson alla fine si rese conto che la sua reazione era moralmente molto sbagliata e che picchiare un innocente non avrebbe cancellato il trauma della vittima.
Liam Neeson ha avuto sfortuna anche con l’amore. Con la sua defunta moglie Natasha Richardson si incontrò in circostanze poco chiare, innamorandosi quando Richardson era ancora sposato con Robert Fox. Dopo il divorzio di Richardson, si sposarono, a condizione che Liam Neeson rifiutasse qualsiasi parte nei film di James Bond.
La tragedia
Mentre sciava in Canada, Richardson è caduta e ha sbattuto la testa, inizialmente sembrava stare bene. tanto che da rifiutare tutti gli aiuti dei primi soccorritori. Le ore successive però, Richardson iniziò ad avere mal di testa, talmente forte da farsi portare al pronto soccorso. In ospedale le diagnosticarono un ematoma epidurale, una ferita alla testa in cui il sangue si accumula tra la membrana esterna del cervello e il cranio.
Liam Neeson ha raccontato la straziante decisione di porre fine alla vita di sua moglie, “Tesoro, non tornerai da tutto questo. Hai sbattuto la testa. È… non so se puoi sentirmi, ma è… questo è quello che è successo. Lei e io avevamo fatto un patto. Se qualcuno di noi fosse entrato in uno stato vegetativo, avremmo staccato la spina.” e Liam Neeson permesso a sua moglie di morire con dignità dopo aver salutato la famiglia e gli affetti, invece di lasciarla soffrire in uno stato di morte cerebrale. Liam Neeson non si è mai ripreso dalla morte di Richardson, le parla ancora come se fosse viva.
Per non farsi mancare la salute, nel 2000, Liam Neeson fa un incidente motociclistico su una strada di campagna nella contea di Duchess, a New York, scontrandosi con un cervo e restando vivo per miracolo. Catapultato in un terrapieno, è tornato da solo in strada, con un bacino rotto e alcune ferite alla gamba, un camionista lo ha notato e ha chiamato un’ambulanza.
Liam Neeson in un’intervista ha affermato di essere diventato dipendente dagli oppiacei, farmaci storicamente più pericolosi a causa della loro facile accessibilità tramite prescrizione. “Mi hanno portato in ospedale e mi hanno dato la morfina… quando ti danno quella flebo che ti fai ogni sei minuti… sapevo che ero preso, perché stavo contando quelle [ca**o] gocciola, i secondi finché non ho potuto premere quel pulsante, ed è stato istantaneo, così alto era”, ha detto al punto vendita.
Una volta morta la moglie, Neeson si ritrovò a ricorrere all’alcol per trovare conforto, anche se, a differenza di alcuni attori che si ubriacavano durante le riprese, lo faceva solo la sera. “Era come, così facile semplicemente… Mai al lavoro, non lo farei mai così, ma a quest’ora della notte? Seduto con te, avrei facilmente…” Notò che beveva regolarmente diversi bottiglie di birra Guinness al giorno.
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