Marianne Faithfull era la fidanzata di Jagger negli anni ’60 È famosa soprattutto per un paio di ballate: “As Tears Go By”, scritta da Jagger e Keith Richards, e per una cover di “Yesterday” dei Beatles, Marianne è un’icona degli anni sessanta.
È una delle storie nella raccolte de ‘La vendetta delle muse’ di Serena Dandini.
Marianne Faithfull ha spiegato perché, come bravi ragazzi, erano visti i Beatles e non i Rolling Stones. Innanzitutto i Beatles ed i Rolling Stones avevano immagini pubbliche molto diverse, i Rolling Stones erano più sexy dei Beatles.
Nel suo libro del 2007 Memories, Dreams & Reflections Marianne Faithfull ha scritto che “I Beatles si sono completamente evoluti dal mondo del pop, erano guidati da “una figura paterna”. Gli Stones iniziarono come gruppo R&B britannico di Chicago e poi si trasformarono in un impianto più volgare di quanto i Beatles fossero mai riusciti. Quando i Beatles smisero di andare in tournée nel 1966 erano ancora gli adorabili Fab Four: erano muppets del rock ‘n’ roll. Gli Stones erano minacciosi e sexy”.
Marianne Faithfull scrive che le differenze tra le due band potevano essere attribuite anche al loro management. “Molto di questo [la minaccia dei Rolling Stones] aveva a che fare con il tipo di musica che suonavano, con Andrew Oldham, il loro manager, che promuoveva la loro immagine da cattivo ragazzo e la naturale sfacciataggine di Mick e Keith, ma gran parte di ciò aveva a che fare anche con l’esperienza di Mick dal punto di vista degli affari. Non hanno mai avuto un manager nel senso di una figura paterna come Brian Epstein che dicesse loro cosa fare: Andrew era più giovane di loro e più spericolato. Non dipendevano da Allen Klein o Andrew: erano la loro banda. Inoltre bisogna tenere conto del fatto che i Beatles sono stati i pionieri e nessuno aveva ancora inventato dei veri e propri altoparlanti”.
Durante un viaggio dove accompagnava Mick Jagger in tour in Australia, Marianne prese dei sedativi perché aveva paura di volare. All’arrivo in Hotel assunse l’intera scatola di sedativi e si svegliò dopo sei giorni tra la vita e la morte. La prima frase che pronunciò ispirerà una delle canzoni più belle e celebri dei Rolling Stones: “Wild horses couldn’t drag me away”.
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